Giulio M. – Daniele F.
Partiamo dal primo colpo d’occhio. L’astrologo, nel momento in cui osserva il Tema, deve anzitutto concentrare l’attenzione sui due punti più importanti che sono l’Ascendente (ASC) e il Medio Cielo (MC). Il Discendente (DSC), così come il Fondo Cielo (IC), hanno un ruolo secondario.
E’ importante evidenziare il fatto che l’esame deve iniziare dalla considerazione dei fattori che variano più rapidamente nel tempo: il moto diurno, in base al quale i pianeti si spostano velocemente rispetto alle Case, è quindi più importante rispetto al loro moto in longitudine o moto zodiacale, più lento.
Si cercherà quindi la presenza fisica di un astro o di vari pianeti in uno dei quattro cardini della Figura (ASC, MC, DSC, IC), nella posizione detta angolare, ricordando che l’orbita di azione di un angolo si estende per un certo numero di gradi, prima e dopo l’angolo stesso, e va scemando con lentezza (come ci dice Barbault, l’orbita può lasciare ancora tracce al 15° grado). È merito dei coniugi Gauquelin e delle loro famose statistiche l’aver impostato la ricerca astrologica secondo un metodo rigorosamente scientifico; grazie ai loro studi, oggi possiamo affermare con sicurezza – al contrario di ciò che sostiene l’astrologia classica – che un astro è tanto più forte quando ha già compiuto la levata (nei gradi precedenti all’ASC) o la culminazione (nei gradi precedenti al MC) rispetto a quando deve ancora compierla.
Non è sufficiente la presenza di un astro più vicino all’orizzonte (ASC) o al meridiano (MC) rispetto ad altri per individuare in quell’astro la dominante. L’esperienza insegna che, anche se un astro all’orizzonte o al meridiano è situato più lontano rispetto ad un altro ma associa al suo valore di angolarità un valore di governo (per domicilio o esaltazione) o di aspetto con l’Ascendente o con il Medio Cielo, esso ha priorità rispetto a quello più vicino che non ha altri vantaggi oltre l’angolarità.
Un cenno particolare meritano i Luminari: gli aspetti e le posizioni dei Luminari primeggiano sugli altri pianeti e il solo fatto che il Sole occupi un Segno e sia in aspetto col pianeta che governa quello stesso segno è un fattore che accentua l’importanza di quel pianeta.
Elementi sempre caratterizzanti sono gli aspetti fra pianeti rapidi, e fra pianeti rapidi e lenti, rispetto a configurazioni di pianeti che durano per vari anni e che costituiscono di per sé un elemento che caratterizza di più il fattore collettivo che l’individuo in sé.
Gli Stellium (accumuli planetari) sono grandi indicatori.
Come fare invece a individuare una dominante se non si trova in posizione angolare? Si ricerca la convergenza di valori simili, che si ripetono. Fondamentale è identificare l’associazione di un Segno (ad esempio il Capricorno) con uno o due dei suoi governatori (nell’esempio Saturno, per domicilio, e Marte, per esaltazione) e la Casa corrispondente al Segno (in questo caso, la Decima).
Giulio M. – Daniele F.