Astroeos

I pianeti

I Pianeti rappresentano le energie fondamentali che agiscono sull’individuo; tali energie si moduleranno in base al Segno zodiacale nel quale il Pianeta si trova e si indirizzeranno verso uno specifico settore della vita indicato dalla Casa.

Ogni Pianeta può avere un’affinità col Segno nel quale si trova (dignità essenziali del Domicilio e dell’Esaltazione) oppure una dissonanza (debilità essenziali dell’Esilio e della Caduta), come risulta dalla tabella seguente, secondo la ricostruzione di Lisa Morpurgo.

Sempre seguendo Lisa Morpurgo, abbiamo sviluppato il simbolismo di 12 Pianeti, includendo i due ipotetici transplutoniani X e Y, oggi sono solitamente denominati Proserpina e Eolo.

Il simbolismo dei Pianeti

secondo Lisa Morpurgo

Sole

Luna

Mercurio

Venere

Marte

Giove

Saturno

Urano

Nettuno

Plutone

Proserpina

Eolo

Sole

L’IO ATTIVO

Il Sole forma il nucleo della personalità. La posizione da esso occupata al momento della nascita dell’individuo determina l’indice di comportamento basilare che sarà completato e modificato dalla posizione degli altri pianeti.

Il Sole è insomma la sintesi dell’lo. È l’Io cosciente di se stesso e partecipe della vita circostante in forma attiva. Rivela la maggiore o minore possibilità di esplicazione dell’Io nell’attività, nella manifestazione di se stesso, e la maggiore o minore vitalità fisica e morale. Rappresenta, dunque, una fase di maturità, di completezza. Una presa di posizione nei confronti della vita che dà la misura dell’individuo.

Le virtù solari sono vitali e a volte anche passionali: calore umano, lealtà, coraggio, sprezzo del pericolo, generosità, magnificenza. Possono diramarsi e degenerare in megalomania, orgoglio, superbia, tendenza all’ipertrofia dell’Io. Oppure in autoritarismo virile, prepotenza, dominio, tendenze dittatoriali e paternalistiche dell’Io.

 

Luna

L’IO RICETTIVO

La Luna rappresenta l’impalcatura sensibile dell’Io e i contatti emotivi con il mondo circostante. Accanto alla forza sintetica e a volte semplicistica dell’Io attivo-solare, esprime la forza ricettiva e a volte dispersiva della sensibilità.

Se il Sole corrisponde alla misura organizzata, la Luna corrisponde all’infanzia con la sua estrema disponibilità, ed è anche un legame con il grembo materno, il fulcro della coscienza dell’Io non come entità isolata, ma come parte di un tutto che si articola nel tempo e nello spazio.

Dal punto di vista caratteriologico, può determinare una mentalità infantile, candore, fiduciosità, inesperienza, sprovvedutezza, ma anche irriducibilità agli schemi mentali per un desiderio di verità più essenziale. In certi casi predispone a una continua ricerca di appoggio, di protezione; in altri a un atteggiamento succube o masochista. Da un lato è componente di insicurezza o di atteggiamento conservatore, dall’altra è componente di estrosità e imprevedibilità.

La sensibilità, regolata dalla Luna, può diventare ipersensibilità, impressionabilità (e sotto questo aspetto è componente di un temperamento artistico o nevrotico o ambedue) e anche di irrequietudine, angoscia (e sotto questo aspetto è componente di un carattere «lunatico»). La Luna rappresenta la mutevolezza delle reazioni dell’Io alle situazioni.

Mercurio

IL CONTATTO INTELLETTIVO CON IL MONDO ESTERNO

Questo pianeta, che astronomicamente è il più vicino al Sole, astrologicamente occupa la sede più vicina all’Io nelle sue due manifestazioni: attiva e sensibile. Esso corrisponde infatti ai primi contatti dell’Io con il mondo esterno, cioè l’inizio di un’attività cerebrale. Uscendo dalla nebbia confusa dei primi giorni di vita, il neonato comincia a percepire immagini, forme, suoni, colori. Nei limiti sia pure strettissimi delle sue possibilità, osserva, registra e reagisce di conseguenza.

Tale attività cerebrale, che si svilupperà in seguito, è appunto regolata da Mercurio che rappresenta l’intelligenza, la percezione intellettuale, il contatto tra l’Io e il mondo esterno attraverso la conoscenza lucida e non attraverso l’intuizione o il sentimento. Ciò determina il criterio di valutazione dei vari elementi in gioco e la capacità di soppesarli, e dunque la possibilità di astuzia, abilità, calcolo, opportunismo. Ma dà anche una visione prospettica delle cose che consente il senso dell’umorismo, un distacco dall’affettività e dalla passionalità che favorisce lo spirito critico ed è spesso componente di un temperamento ironico o satirico.

Mercurio regola l’udito, la capacita a recepire e a capire comunicando il proprio pensiero: dunque regola gli scambi di idee, di opinioni, di vedute e anche gli strumenti tecnici che favoriscono materialmente le comunicazioni (stampa, telefono, radio).

Venere

IL CONTATTO AFFETTIVO CON IL MONDO ESTERNO

Secondo pianeta nell’ordine della distanza dal Sole, Venere corrisponde ai primi contatti affettivi dell’Io con il mondo esterno, cioè all’inizio di un adattamento sociale. Dopo aver registrato forme e immagini, il bambino comincia infatti a dimostrare predilezione per gli uni o per gli altri, a sorridere al viso materno o paterno. Al tempo stesso, dopo aver soddisfatto in modo puramente istintivo le sue prime necessità, comincia ad apprezzare edonisticamente il sapore del cibo, il calore della culla e altre gioie materiali di cui possa usufruire. Tale attività affettiva e sensibile, che si svilupperà in seguito, è appunto regolata da Venere che rappresenta, da un lato, la capacità d’amare, il calore e l’intensità dei sentimenti; e dall’altro un rapporto sensibile con le cose, il gusto del bello, dell’armonico e del piacevole.

Da questi due schemi basilari si svilupperanno a loro volta il fascino personale e la possibilità di successi in campo amoroso, nonché il senso estetico, la percezione sensibile di dati materiali e sensoriali che possono costituire un’importante componente di temperamento artistico. Aggiungiamo che il contatto affettivo con le cose fa sì che Venere sia, con Urano, una componente quasi indispensabile dell’abilità manuale.

L’atteggiamento edonistico che accompagna l’influenza venusiana determina poi un desiderio di serenità, di pace e di armonia attorno a sé e anche un desiderio di vita comoda che si svolga senza troppi urti o drammi in un’atmosfera di comfort. L’edonismo venusiano svolge tuttavia la sua influenza su un piano minore di quello suggerito da Giove, e inclina piuttosto verso le gioie semplici della vita.

Marte

IL CONTATTO AGGRESSIVO CON IL MONDO ESTERNO

Marte, terzo pianeta nella distanza dal Sole, rappresenta il terzo stadio dello sviluppo umano: dopo aver preso un contatto intellettivo e affettivo con il mondo esterno, il bambino tenta dì inserirvisi con un’azione diretta. Non soltanto riconosce gli oggetti, ma se ne impossessa, li afferra, li stringe, li scaglia lontano. Misura in questi gesti la sua forza, e urta per la prima volta contro i limiti della sua libertà poiché talune cose gli vengono negate o sottratte. L’azione protettiva o educativa degli adulti assume così un carattere costrittivo per la personalità, e determina contemporaneamente l’aggressività e la frustrazione. La prima appare a volte come l’unica soluzione possibile della seconda, e Marte rappresenta appunto la carica di violenza che ha consentito la sopravvivenza della specie umana travolgendo ogni ostacolo, senza lasciarsi frenare da quel discernimento razionale che, pur segnalando i pericoli, poteva inibire gli slanci.

Marte corrisponde al desiderio di affermazione dell’lo attraverso un’azione che gli dia la coscienza della propria forza. Simbolicamente corrisponde al membro virile nei suoi due aspetti di erezione e di caduta: slanci entusiastici e ciecamente ottimistici seguiti da scoraggiamenti.

Giove

L’INSERIMENTO OTTIMISTICO NELLA VITA

L’influenza di Giove, come quella di Saturno che immediatamente lo segue, è più complessa dell’influenza dei pianeti rapidi, e ha un carattere, per così dire, riassuntivo. Giove esprime infatti la possibilità di inserimento felice nell’esistenza, e una carica vitale orientata verso l’ottimismo. Tale carica vitale può applicarsi indifferentemente a un temperamento aggressivo-marziano, o affettivo-venusiano o percettivo-mercuriano, orientandolo verso una felice applicazione delle sue caratteristiche intrinseche.

L’ottimismo gioviale porta all’estroversione, e dunque alla socievolezza, a una bonarietà che tende a semplificare le difficoltà, cercando la soluzione migliore e insieme più pacifica dei vari problemi, Da Giove dipendono la parola, l’elaborazione del linguaggio destinato a essere recepito dall’udito (e Giove infatti, in tutt’e tre le sue posizioni, è opposto e complementare a Mercurio, pianeta dell’orecchio e dei timpani); sotto il suo influsso la loquacità può diventare eloquenza, e talune posizioni troppo rafforzate di Giove da questo punto di vista possono diventare componenti di un temperamento didascalico o pontificante.

L’euforia ispirata da questo pianeta sfocia da un lato nell’edonismo, in una ricerca degli agi, del comfort e delle soddisfazioni materiali superiore a quella suggerita da Venere; dall’altro in una predilezione per la pace, per la solidità e per lo status quo (inevitabile garanzia dei propri comodi), che assume forme di bonario paternalismo. Tutto ciò tende a stabilire in Giove la base di un atteggiamento pacioso e materialista che può intralciare l’attività intellettuale o razionale nella sua purezza.

Saturno

L’INSERIMENTO RAZIONALE NELLA VITA

Accanto alla forza espansivo-ottimistica di Giove troviamo la forza restrittivo-pessimista di Saturno. La fiduciosità verso l’ambiente circostante si accompagna alla diffidenza, ambedue indispensabili a garantire la volontà.

Saturno infatti rappresenta la valutazione razionale di tutte le circostanze, e in particolare delle circostanze negative, per meglio organizzare la difesa dell’individuo. A questo criterio di giudizio, obbiettivo e radicale, si unisce un distacco freddo da tutto quanto possa intralciare tale difesa: la passionalità, il sentimentalismo, la generosità, gli atti gratuiti, l’altruismo.

Questo pianeta accompagna l’Io nella solitudine, rafforza l’introversione presentandola come necessità premonitoria di inevitabili avversità, determina un processo di dissociazione dall’ambiente per diffidenza razionale che tende a isolare l’individuo in un mondo ostile. È componente di scarsa socievolezza e a volte di misoginia; al pessimismo saturniano si affiancano la forza d’animo, il coraggio morale nelle avversità, la tendenza ad attingere soltanto alle proprie risorse senza ricorrere all’aiuto altrui.

L’autosufficienza e lo stoicismo determinano una grande forza di coordinazione razionale che è elemento di sintesi, acume selettivo dei dati percettivi forniti da Mercurio e altissima componente di vigore intellettuale o filosofico. La diffidenza, la continua previsione del peggio, spingono a misure precauzionali che possono sfociare da un lato nell’ambizione calcolata e paziente, dall’altro nell’avarizia accumulatrice. Ambedue sono favorite dalla tenacia tipicamente saturniana, dal rigore e dall’inflessibilità, componenti di un temperamento freddo o arido, che non indugia per misericordia e non esita per pietà.

Urano

LA FORZA DI DECISIONE

Primo dei pianeti lenti scoperti con gli strumenti ottici, Urano è l’ultimo, nell’ordine progressivo delle orbite, che possa compiere l’intero giro dello Zodiaco nel corso della vita umana. Si presenta dunque come un anello di congiunzione tra il tempo a misura d’uomo e i tempi lunghissimi, a ritmo storico, scanditi da Nettuno e da Plutone.

Questa caratteristica di intermediario sembra esprimersi nella grande disponibilità uraniana. Nel quadro delle influenze planetarie, Urano ha una funzione dinamica, è una forza che fa leva su ogni punto d’appoggio per distruggere o creare, a seconda di quanto le circostanze richiedono.

Domiciliato nel cuore dell’inverno, accanto alla ragione che sceglie e giudica, Urano è la forza di volontà che decide; poiché da questo pianeta, come da Saturno, dipende la possibilità di sopravvivenza nelle condizioni più avverse, la sua influenza ha spesso carattere drastico, rappresenta una spinta all’azione nei casi di emergenza. Saturno è spoliazione dal superfluo, Urano è eliminazione dell’inutile, Saturno si oppone all’edonismo e al sentimentalismo, Urano si oppone all’inerzia. Da Urano, insomma, dipende quello scatto della volontà che, impulsivamente cieco in Marte, diventa qui oculatamente organizzato, volto a uno scopo preciso, la prontezza di riflessi muscolari regolata da Marte diventa prontezza di riflessi mentali. Ambedue obbediscono a stimoli immediati. Non si sottolineerà mai abbastanza il carattere contingente dell’influenza uraniana. Quando la necessità, o l’impulso, ad agire è impellente, l’azione a raggio limitato, concentrata sugli obiettivi più prossimi, è sempre la più efficace. Urano tende a eliminare la successione temporale degli eventi risolvendo tutto nel presente, e tende a ignorare la concatenazione di causa ed effetto nelle sue propaggini più remote riassumendola in un risultato concretamente realizzabile a breve scadenza, grazie ai mezzi più propizi che si abbiano sottomano.

Nettuno

LA METAMORFOSI

Sotto l’apparente stabilità della struttura umana, sostanzialmente identica a memoria storica, si accumulano le immemorabili mutazioni della specie. L’uomo non sarebbe uomo se « la logica del vivente », per usare le parole di François Jacob, non avesse seguito uno straordinario cammino di metamorfosi.

Nettuno è il principio regolatore e memorizzatore di tale metamorfosi perché corrisponde al liquido amniotico e dunque ha la funzione di proteggere la vita intrauterina dove il feto ripercorre tutto il cammino evolutivo della specie.

Nell’analisi del tema Nettuno appare come l’ispiratore dell’irrequietudine che anima ciò che vive spingendolo verso l’avventura di forme più diverse, nonché di una seconda irrequietudine, riflesso della precedente, che induce l’essere umano a mutare se stesso, il proprio modo di pensare, di agire e di vivere.

Lo sperimentalismo della natura diventa così sperimentalismo mentale, curiosità di scoprire l’ignoto e soprattutto il diverso, ciò che si discosta dalla norma e dalla regola (cosa che si manifesta in modo più evidente nella posizione di Nettuno in Pesci-casa dodicesima, opposta alla richiesta di metodicità e di regolarità della Vergine-casa sesta). Da Nettuno dipendono certi slanci che spingono l’uomo verso il lontano (geografico, spirituale o filosofico) o anche certi eccessi che lo allontanano dai sentieri confortanti della normalità per avviarlo verso i paradisi artificiali della droga, o della più modesta nicotina.

Indubbiamente legato alla religiosità, al misticismo, Nettuno sembra voler dare una forma, accessibile all’uomo, a quel sublime Lontano che è Dio.

Quando questo pianeta occupa una posizione duramente afflitta, può indicare il rifiuto, o il terrore, di cambiare; oppure può determinare nevrosi, nevropatie e nei casi estremi la follia, intesa come totale rifiuto della realtà normale e l’inserimento in una realtà diversa, in un privato mondo di ossessivi fantasmi.

Plutone

IL GRANDE PRINCIPIO MASCHILE

La vita nasce dal seme che feconda e, dal regno vegetale a quello animale, l’impulso a procreare, a dirigere il seme verso la sua meta, è un istinto insopprimibile, che accanitamente supera ogni sorta di difficoltà e di ostacoli. Plutone rappresenta questo seme e la forza che lo guida. Se Marte simboleggiava il membro virile, Plutone simboleggia i testicoli, ricettacolo del seme, riserva di possibilità fecondatrici della natura e del singolo, e, per estensione, simboleggia la capacità di realizzare, di concretare positivamente le risorse di creatività che ognuno ha in sé. E’ Plutone che suggella la validità costruttiva dell’operato umano (a qualsiasi livello, anche il più umile) indipendentemente dal successo o dal dinamismo personale proposti da Giove o da Urano.

Come tutti i pianeti lenti, Plutone opera a un livello profondo poco appariscente, regolando quelle forze segrete, ormai antichissime, che spingono una creatura vivente a inserirsi nell’esistenza con un atto creativo. E’, dunque, signore di quella soddisfazione o insoddisfazione di sé che, sotto questo punto di vista, sta alla base dell’equilibrio individuale.

Nettuno rappresenta il mutamento di una forma preesistente, Plutone è un principio vitale alla ricerca di una forma. Come una mancata fecondazione porta a una dispersione del seme, così un Plutone in posizione negativa può portare a una sterile proliferazione dell’Io, alla ricerca aberrante di un’affermazione di se stessi. Nell’esperienza interpretativa vediamo questo pianeta legato alla menzogna, alla truffa o anche, in modo più innocente, alla tendenza a raccontate frottole, alla mitomania, all’istrionismo, come se la frustrazione creativa cercasse sfogo in vistose manifestazioni narcisistiche.

In modo analogo, Plutone può determinare in gran parte le deviazioni e le aberrazioni sessuali che si innestano su una insicurezza, su una incapacità o su una menomazione in questo campo. Finché non sarà scoperto e analizzato il pianeta X, sarà molto difficile stabilire con certezza se l’influenza plutonica sulla vita sessuale si eserciti in egual modo su ambedue i sessi, per il momento si direbbe di sì.

 

X – Proserpina

IL GRANDE PRINCIPIO FEMMINILE

Il grembo fecondo è la condizione essenziale perché il seme possa attecchirvi e dare origine alla vita. Il pianeta X, se vogliamo seguire la traccia delle allusioni mitologiche zodiacali, è Cibele, è Demetra, è Persefone, la Grande Dea Madre, l’immenso utero della natura vivente.

Nel suo domicilio primario, in Toro, X è la terra fecondata dall’azione dì Marte e Plutone in Ariete. Nel suo domicilio base, in Bilancia, è la Terra che dopo aver recuperato la sua verginità si prepara alla fecondazione segreta di Plutone e Marte in Scorpione. È esaltato in Sagittario, delicato inizio della vita intrauterina, della vita sotterranea del seme. Segnaliamo qui per inciso che certi caratteri «venusiani» rintracciati da molti autori nel segno del Toro, dipendono in realtà dalla natura vistosamente femminile e uterina di X.

Psicologicamente, il pianeta corrisponde senza dubbio a un temperamento generoso ma avvolgente, in certi casi divorante e possessivo, per analogia con il meccanismo della sessualità femminile. Tale ipotesi è confermata dalla doppia associazione zodiacale di X con Giove (in Toro e in Sagittario) che sottolinea un rapporto con l’oralità.

Y – Eolo

L’INIZIO DEL TEMPO

Primo pianeta del cerchio esterno dello Zodiaco, primo anello di quella spirale di orbite concentriche che si restringono attorno al fulcro solare, Y è il signore delle origini, del rassodamento della crosta terrestre, della formazione dei continenti e degli oceani, è il vento divino dell’atmosfera, primordiale elemento di vita. È anche signore del tempo che cominciò a scandire nei millenni il ritmo indispensabile dì luce e di tenebre, dì stagioni calde e fredde. Ha il suo domicilio base nei Gemelli, dove il tempo si dilata nella felicità della natura, e il suo domicilio primario in Vergine, dove il tempo sì irrigidisce nel timore del futuro. La sua esaltazione si trova in Leone, sede del Sole che è origine di ogni cosa, e dove il tempo ritrova l’immobilità dì ciò che non esiste ancora o di ciò che non esiste più.

La scoperta di Y dovrebbe consentire l’interpretazione e la previsione dei fenomeni meteorologici e geologici. I suoi aspetti con Urano determinano probabilmente le eruzioni vulcaniche e i terremoti, i suoi aspetti con Nettuno determinano probabilmente le grandi inondazioni e i cataclismi marini.

L’unica vera demistificazione dell’astrologia sta nel praticarla, rigorosamente, con lo spirito che le è proprio.

Andrè Barbault, 
Piccolo manuale di astrologia, 1972

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