Dello Splendor Solis, attribuito a Salomon Trismosin, leggendario maestro di Paracelso, esistono tre diverse edizioni a stampa: due tedesche e una francese.
La prima edizione tedesca fu stampata a Rorschach nel 1598 col titolo Aureum Vellus (poi ristampata nel 1599 e nel 1600). Seguì l’edizione francese (Parigi, 1612), col titolo: La Toison d’Or ou la Fleur des trésors. Infine l’edizione tedesca del 1708, stampata ad Amburgo.
Queste edizioni contengono un testo (piuttosto differente nelle edizioni tedesche rispetto a quella francese) accompagnato da 22 immagini, che costituiscono propriamente la sequenza alchemica denominata Splendor Solis.
Le riportiamo qui di seguito in due versioni colorate: 1) quella dell’edizione tedesca a stampa del 1708; 2) quella famosissima del manoscritto Harley 3469, che rappresenta sicuramente uno dei capolavori assoluti dell’iconografia alchemica.
Se, come appare molto probabile, le immagini vanno lette in sequenza, si può affermare che le Tavole dalla 1 alla 5 rappresentano quella che gli autori classici chiamavano la PREPARAZIONE della Grande Opera (e chi gli autori moderni, a partire da Fulcanelli e Canseliet, hanno invece chiamato – con uno slittamento di numerazione – PRIMA OPERA). Riconosciamo infatti nella Tavola 2 un’allusione alla Materia Prima, nella 3 il Primo Agente, nella 4 le due Nature che andranno congiunte, nella 5 una possibile allusione al Sale Doppio mediatore.
Le Tavole dalla 6 alla 9 rappresentano la PRIMA OPERA secondo i classici (oggi chiamata solitamente SECONDA OPERA): nella Tavola 6 vediamo infatti un’allusione alla sublimazione del Mercurio che serve a preparare il Dissolvente, nella 7 assistiamo alla dissoluzione dell’Oro/Zolfo nel Mercurio Dissolvente, nella 8 è rappresentato lo stesso concetto da un altro punto di vista: l’Oro/Zolfo dissolto (inteso come Residuo o Caput) viene recuperato e feconda il Mercurio risalendo in alto. Infine nella Tavola 9 Oro/Zolfo e Mercurio si sono uniti intimamente nel Rebis (Mercurio Filosofico o Zolfo Filosofico o Medicina del Primo Ordine).
Le Tavole dalla 10 alla 18 rappresentano la SECONDA OPERA classica (oggi chiamata TERZA OPERA o Grande Cottura), che comincia con una nuova dissoluzione del Rebis nel Mercurio Dissolvente (Tavole 10 e 11) e si articola nei sette Regimi di Cottura attribuiti ai sette pianeti per il loro simbolismo cromatico, allo scopo i ottenere l’Elixir o Medicina del Secondo Ordine. Si noti però che l’ordine di successione dei Regimi è diverso da quello comunemente seguito; al posto dell’ordine tradizionale (Mercurio, Saturno, Giove, Luna, Venere, Marte, Sole) abbiamo infatti: Mercurio, Saturno, Giove, Marte, Venere, Luna, Sole. Inoltre, nelle miniature del manoscritto Harley, l’ignoto illustratore ha dipinto attorno ai sette matracci delle scene simboliche che si riferiscono erroneamente all’ordine tolemaico dei pianeti (Saturno, Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio, Luna) e non all’ordine dei Regimi alchemici, col risultato paradossale che l’ultimo Regime – quello del Sole rappresentato dal Re rosso – finisce invece per essere attribuito alla Luna (!).
Le Tavole dalla 19 alla 22 rappresentano infine la MOLTIPLICAZIONE e la conclusione del processo (ottenimento della Tintura, Pietra Filosofale o Medicina del Terzo Ordine) ma possono avere anche un significato più generico che vale per tutte le operazioni della Grande Opera: nella Tavola 19 è rappresentata infatti la Putrefazione (Solve), nelle Tavole 20 e 21 il concetto secondo il quale l’Opera, giunta ad un certo stadio avanzato, è solo più “gioco di bambini e lavoro di donne”, nella Tavola 22 la Coagulazione (Coagula) o Fissazione.